Alessandro, il volto del 5×1000 per AIC

La campagna del 5×1000 a favore dell’Associazione Italiana Celiachia ha un volto: quello di Alessandro Torelli, giovane celiaco, volontario di AIC Emilia Romagna e membro della squadra di calcio della nostra associazione.

 

Stefania Bonasia, responsabile comunicazione di AIC Emilia Romagna Calcio, lo ha intervistato per noi:

S: Cosa ti ha spinto a diventare testimonial di AIC e quanto ti impegnerà?
A: A spingermi in questo straordinario percorso sono stati la voglia di sdebitarmi con AIC per tutto quello che fa e ha fatto per me e per tutti i celiaci, il forte senso di appartenenza all’associazione e il desiderio di poter fare qualcosa per aiutarla a crescere e a raggiungere sempre nuovi ed ambiziosi traguardi. Questo progetto mi impegnerà per la durata del 5X1000 ma sono sicuro che il mio ruolo all’interno dell’associazione possa andare anche oltre e sfociare in una presenza stabile e attiva nelle attività di volontariato caldeggiate da AIC.

S: È un ruolo che credi possa essere di stimolo per i giovani soci?
A: Io credo fortemente che questo ruolo e questa straordinaria opportunità che mi è stata data possano invogliare ed incentivare i giovani, permeati da orgoglio e responsabilità, a diventare componenti dinamici dell’associazione poiché essa non verrebbe più vista come un organo astratto bensì come un’organizzazione presente e concreta.

S: Sei celiaco da quando eri bambino, come vivi la celiachia tra gli amici, ti senti diverso o compreso?
A: Io la celiachia la vivo con così tanta serenità e tranquillità da arrivare quasi ad ostentarla, con amici e parenti, come motivo di orgoglio e positiva differenziazione. Sin da quando ero bambino ho avuto la fortuna di relazionarmi con persone che sapevano della mia intolleranza, le quali l’hanno capita, accolta e recepita come elemento di sensibilizzazione personale. Paradossalmente io mi sento sia diverso sia compreso. Compreso a livello sociale e relazionale perché la celiachia non può e non deve costituire un elemento di discriminazione e al contempo non deve limitare in alcun modo le scelte dei celiaci. Diverso a livello emotivo e motivazionale perché la celiachia per me è uno stimolo in più, un punto di forza perché da sempre il fatto di essere celiaco mi ha consentito di organizzarmi e responsabilizzarmi. Sapevo ciò che potevo e ciò che non dovevo mangiare così come sapevo che dovevo preparare il mangiare in modo scrupoloso perché non venisse contaminato. Tutto ciò mi ha reso una persona responsabile, intransigente e rigorosa. Inoltre l’affrontare questa apparente diversità permette di rafforzare il carattere e di essere più sensibili nelle relazioni sociali.
 
S: I ragazzi di oggi non sono sempre informati su questa tematica, ti é mai capitato di dover spiegare loro cos’è la celiachia?
A: Mi è capitato più volte di dover spiegare ai miei coetanei cosa sia la celiachia ma ammetto che sono state più le volte che ho sensibilizzato l’opinione degli adulti (compresi molti ristoratori).
Un tempo c’era meno consapevolezza, adesso è tutto un po’ più facile e le persone conoscono meglio, anche se non completamente, questo mondo. La situazione sembra in divenire per il semplice fatto che i progetti patrocinati dall’associazione si stanno dimostrando efficaci e funzionali.

S: In famiglia sei il solo celiaco?
A: In famiglia sono l’unico celiaco ma mia mamma e mio fratello più grande sono predisposti alla celiachia.

S: Da qualche anno hai scelto di far parte della squadra di calcio di AIC, perché e quali altri progetti dell’associazione segui?
A: Quando ero piccolo, ricordo che al termine dell’Assemblea Annuale della Celiachia, del marzo 2002 a Cervia, fu giocata a Milano Marittima una partita di calcio (che in seguito scoprii essere la prima, storica partita della squadra) tra i componenti della squadra di AIC calcio Emilia-Romagna. Nonostante i numerosi anni trascorsi, non ho dimenticato il clima gioioso, sereno e festoso di quel giorno così come la passione e l’entusiasmo di organizzatori e calciatori.
Ciò mi colpì talmente tanto da aspettare con ansia il compimento dei 16 anni per poter far parte anche io di questo straordinario gruppo.
Nella squadra, infatti, ci sono persone che condividono le tue stesse necessità e che sono sempre pronte a darti consigli e suggerimenti su come affrontare l’intolleranza e su dove andare a mangiare. Lo spirito che caratterizza i nostri ritrovi e le nostre partite è sempre positivo e propositivo e questo aiuta ad affrontare la celiachia nel miglior modo possibile.
Per quanto concerne gli altri progetti, ho avuto la grande possibilità di poter partecipare alla prima nazionale di “Storia di Blu”, la quale racconta ed insegna come la celiachia non sia un ostacolo insormontabile perché, grazie ad impegno e capacità di cambiamento, essa la si può superare ottenendo così l’energia ed il sorriso necessari per fare ciò che si ama. Una favola dedicata a tutti coloro che vogliono “cambiare per tornare a volare” (questo è il motto ed al contempo la morale della favola). Inoltre, praticando Judo a livello agonistico, mi sto interessando ad un progetto che permette di avere consulenze specifiche e personalizzate con una dietista di AIC. 

S: Cosa ti aspetti da questi impegni?
A: Il mio più grande desiderio legato a questi impegni è che l’opinione pubblica venga sensibilizzata e che i celiaci attuali e i futuri diagnosticati possano vivere in modo sereno senza avere alcun problema di esclusione. Mi piacerebbe far capire a tutti i celiaci che la nostra intolleranza deve essere vissuta in modo positivo e spensierato e i risultati raggiunti da AIC stanno andando in questa direzione.
Quando aderii alla squadra di calcio AIC Emilia-Romagna, lo feci anche perché ci accomunavano la condivisione di obiettivi e l’unità di intenti. Infatti, le finalità del progetto sono: creare un momento di svago e divertimento migliorando l’accettazione della celiachia, fortificare l’autostima ed il carattere, raccogliere risorse necessarie al finanziamento di altri progetti; creare e ampliare le collaborazioni con istituzioni ed enti locali per far sentire la nostra voce e far conoscere il nostro atteggiamento proattivo. Per questo motivo continuerò a sostenere le iniziative patrocinate da AIC e a fare tutto ciò che posso per far crescere l’Associazione. In fondo la celiachia può essere un fantastico compagno di viaggio perché, grazie ad essa e ad AIC, ho avuto modo di incontrare persone squisite e disponibili e di trascorrere giornate uniche e momenti indimenticabili. 

 
Se volete sapere di più sull’avventura di Alessandro come volto del 5×1000, visitate il sito 5×1000.celiachia.it